
La parola drago potrebbe essere tradotta con demone e nel caso in questione corrisponde a quella sorta di parassita spirituale che in occidente è stata chiamata AVARIZIA e vista come uno dei 7 vizi capitali della tradizione cristiana. Il vizio viene perciò visto come un agente esterno alla persona, capace di attaccarla e danneggiarla fino a procurare vere e proprie patologie che possono portare anche ad una morte precoce. L' infarto cardiaco per esempio, veniva visto come la vittoria finale del demone, che portando la persona a divenire schiava dei propri attaccamenti materiali, impediva all' energia fuoco di nutrire il cuore. E un cuore non più nutrito arrivava alla morte. Naturalmente è impossibile fare delle statistiche su mortalità cardiaca e avarizia, secondo i canoni occidentali, ma resta comunque il fatto che tra le persone indicate come più a rischio di patologie cardiache anche da noi si annoverino i manager, i business-man, e tutti quei ''mangiatori di mondo'' che trascurano di curare il loro cuore. La cura in questa ottica sarebbe rappresentata dalla virtù corrispondente e cioè dalla generosità, dall' amore, da quella apertura del cuore che sbloccherebbe la propria energia. Così aprirsi a gesti di amore disinteressato provocherebbe un beneficio agli altri,ma soprattutto a noi e al nostro cuore.