giovedì 11 dicembre 2008

Godersi la vita


Secondo il pensiero corrente, la medicina energetica, potrebbe apparire un po' bigotta e nemica del bel vivere. E' risaputo che gli eccessi alimentari, l'alcol, il sonno sregolato, il fumo (per non parlare della droga) nuocciano alla salute. Possiamo aggiungere però anche gli eccessi sessuali, i cambiamenti di clima (soprattutto quelli legati ai viaggi che comportano in poche ore il passaggio da una stagione ad un'altra) e tutte quelle azioni dettate da piccole o grandi dipendenze. Cosa hanno in comune tutte queste azioni? Quello di cercare di provocare una subitanea euforia. L'euforia è uno stato squilibrato del cuore che, nella reciprocità di influenze tra elementi, comporta perturbazioni energetiche anche negli altri meridiani. Quindi l' essere umano in nome della felicità cerca ogni giorno di farsi male al corpo e all'anima. Ci sono stati pensatori, filosofi,poeti che hanno sentenziato che l'uomo non è stato fatto per la felicità, ma forse vedevano solo che era impossibile mantenere uno stato di euforia perenne. Infatti il sistema uomo reagisce all' euforia come nei confronti di qualsiasi altro squilibrio, attuando meccanismi di autodifesa per ripristinare l'equilibrio. Perciò avremo mal di testa e nausea dopo una sbornia, vomito dopo un'indigestione, e tanti altri disturbi che abbiamo già trattato nella trattazione dei singoli elementi. La vera felicità invece, non è frutto di squilibri ma è una condizione di gioia interiore non dipendente dall' esaudimento di quella o altra dipendenza. E' uno stato di pace e serenità del cuore che l'organismo gradirà nel suo toto, e che cercherà di mantenere e perpetuare. Questo dimostra che l'uomo è programmato per la felicità, per quella gioia piena non condizionata da eventi e senza fine. E' facile da attuare ? Probabilmente no. Ma il primo passo sarà sicuramente quello di non cercarla dove sicuramente non è .

2 commenti:

Anonimo ha detto...

penso che tu parli, a ragione, degli eccessi, ovvero penso che se siamo equilibrati riusciremo a trovare quel fondo di sana euforia anche dalle piccole cose; penso alla cena con amici fino a tardi, magari con qualche eccesso culinario, alla gita (meno costosa di Follonica) a Sharm o Zanzibar, per assaporare "l'altra parte del mondo" magari facendo vedere ai miei figli come stanno i figli dell'altro mondo e cercare di tirarli fuori dalla visione imperante, penso insomma alla necessità anche fisica oltre che mentale di un "sogno", e secondo me non è "male", sempre se siamo equilibrati .... difficile soluzione, nevvero? saluti dalla chiane allagata

drbanelli ha detto...

Volevo solo differenziare la gioia dall' euforia.
La gioia è uno stato sano ed equilibrato, l'euforia è uno stato squilibrato, che lascia conseguenze, e che richiede sempre stimoli maggiori per coprire la depressione che l' organismo innescherà per compensare.