venerdì 25 dicembre 2009

CONOSCENZA DI SE', VIA VERSO LA VERITA'


A volte, tra le svariate ipotesi di Verità, può farsi strada una sorta di relativismo esistenziale, che fa apparire le molteplici voci più o meno autorevoli che ci assordano, degne di pari dignità e significato.
Va di moda la teoria che non esiste bene o male assoluto, ma che ognuno è depositario della propria verità, degna di essere equiparata a quella di qualsiasi altro. Non esiste più l'oggettivo, e anche la verità è politicamente corretto considerarla alla stregua di un gusto su cui non va disputato.
L'estremizzazione delle teorie evoluzionistiche vorrebbe far discendere tutta la realtà, e la vita che ci circonda, come il risultato accidentale di infinite combinazioni del caso. Di conseguenza in questa disordinata lotta per la sopravvivenza tutto è possibile, lecito e senza un fine.
In realtà tutto ciò contrasta con la meravigliosa danza del Creato dove tutto ha un senso e uno scopo, secondo leggi e Verità eterne che l'uomo può scorgere anche osservando sè stesso.
E' sicuramente stupefacente osservare un corpo umano nella sua anatomia e fisiologia, con i ''miracoli'' che avvengono ogni istante in ognuna delle miliardi di cellule che lo formano, e che concorrono per tenerlo in vita; ma è altresì incredibile vedere i movimenti e le reazioni che avvengono nel campo energetico che sovrasta quello fisico.
E' anche studiando l'energetica dentro di sè che è possibile rinvenire quelle leggi che governano l' intero universo e scoprire verso dove tutto tende.
Abbiamo esaminato, nei mesi precedenti, i vari elementi con le loro connessioni con gli organi interni, e tutto ciò che concorre a creare salute e malattia.
Abbiamo visto come i vari vizii capitali e dipendenze creino indebolimento e rallentamento dell'energia, fenomeno che può essere studiato e misurato, ma soprattutto osservato in sè stessi.
Abbiamo dimostrato che spesso chiamiamo benessere, o addirittura felicità, quello stato squilibrato, contraddistinto dall'euforia, che spesso andiamo a ricercare contro il nostro interesse reale e profondo.
Alla fine da tutto ciò si può evincere che il nostro essere vive, si nutre ed è guarito da una forza che si chiama Amore ed è invece abbattuto, squilibrato, confuso, ammalato da tutto ciò che dall' Amore si allontana. Pertanto è Amore la forza che ci ha creato ed è Amore il fine a cui tendiamo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

se tutti tendono all'amore perchè abbiamo l'istinto di conservazione?
Esso è a noi innato, ci aiuta ad evitare il pericolo e ci mantiene in vita, l'omeostasi del nostro organismo è profondamente egoistica, anche quel vago sentimento che siamo soliti chiamare amore non è altro che l'egoismo della nostra specie che attraverso di noi intende mantenersi in vita...insomma: sembrava fosse amore, invece era una calesse.
meoni

drbanelli ha detto...

Ogni singola cellula apparentemente è egoista, l'esempio più lampante è la cellula tumorale che cresce smisuratamente , vuole tutto il nutrimento, ma il risultato è la morte dell'individuo e della cellula stessa.Quando invece è sana lavora per sè ma anche per l'organismo intero, allungando così anche la propria esistenza.
Amore è organizzazione e complessità che si oppone all'entropia, è lungimiranza che si oppone all'effimero, è visione verso l'eterno che si oppone al contingente, è la forza della vita che si oppone alla morte.
In ognuno di noi c'è una forza vitale che tende all'Eterno, che deve scontrarsi ogni giorno con una antiforza distruttiva che mira all'annientamento.